“E dopo un anno e mezzo sono ancora qui!! Adesso lo posso dire: si può sopravvivere anche all’Arabia Saudita!
Prima di venire qui avevo studiato, mi ero preparata, non era certo un posto qualsiasi quello in cui mi sarei trasferita, non era mica la Romania o la Bulgaria dove avevo vissuto prima, che quasi non consideravo estero per quanto vicine all’Italia!!
Le notizie che leggevo non erano certo buone, il Kingdom of Saudi Arabia (KSA per gli amici!!) è considerato il Paese più integralista tra quelli Islamici, ma essendoci qui La Mecca (luogo sacro per i musulmani) non poteva essere altrimenti, le donne, locali o expat, hanno tantissime restrizioni e non c’è nessuna libertà di culto oltre quella di stato o alcuna libertà di espressione.
E quando dico che non c’è libertà non scherzo! Qui si rischia la pena di morte, l’arresto o bene che vada l’espulsione immediata dal paese per cose che per noi sono normali… tipo guidare!!!
Ma… perché un ma c’è sempre per ogni situazione.
E’ vero che devo girare con l’ abaya (abito nero lungo tipico delle donne locali), è vero che è meglio che mi metta il velo in testa ogni volta che vado in un luogo pubblico, è vero che non posso guidare e che è meglio che metta a freno lingua e tastiera quando scrivo nel blog, ma non è così male come si dice.
I lati negativi del vivere qui sono molti, lo ammetto, non si può certo dire il contrario, ma vivere in un posto così diverso da quello da cui provieni ti porta a cercare le cose positive e belle che ci sono, magari son nascoste ma ci sono!
La cultura ad esempio. La cultura araba è cosi antica e profonda che ti avvolge con i suoi profumi e la sua saggezza che non puoi rimanerne indifferente. Il deserto. Così immenso e misterioso come per noi isolani è il mare. Il clima. Caldo e secco, si può stare fuori tutto l’anno e godere dell’aria aperta. Il cibo. Io amo il cibo arabo. Profumato e saporito, le spezie con quei colori e profumi che non trovi in altre parti del mondo. Le sete. Colorate e leggere. L’oro. Così rosa e luccicante. Il caffè. Con quel profumo di cardamomo che non puoi non amarlo. E’ tutta una moltitudine di razze diverse che si mischiano e ti circondano che ti sembra di vivere in mille città e non in una sola.
E’ dura lo ammetto, ma non stiamo male. Abbiamo scelto di vivere all’estero tanti anni fa, la mia bambina ha vissuto più fuori che in Italia, ma le nostre radici sono ben piantate!
Qui frequenta un British Kindergarten e ormai parla inglese meglio di me: ha molte amiche e amici di varie nazionalità, viviamo in un Compound (complessi residenziali tipo villaggi turistici) enorme con più abitanti del mio paesino di provenienza, e qui siamo liberi di fare quello che vogliamo.
Chissà dove ci porterà il prossimo lavoro. Io nel frattempo mi godo questa esperienza, che mi arricchisce giorno dopo giorno e mi rafforza…perché dopo che ho vissuto qui posso andare ovunque!!
E poi, come dico sempre: “Home is not a place, it’s a feeling. And we feel good!”.
Nadia, Arabia Saudita
seguo il blog di nadia ed ho adorato i suoi racconti in ksa
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