#expatimbruttito

Waiting for…

Written by Amiche di fuso

Questo primo mese del 2015 é stato difficile, duro e quasi infinito…per fortuna me lo sono lasciato ormai alle spalle. Non tutto si é risolto e ancora ci sono preoccupazioni che tengono impegnata la mente, ma i giorni peggiori sono passati.

Ma cosa è successo? É arrivata dall’Italia una di quelle telefonate che non vorresti ricevere mai, ma che quando arrivano da lontano sono ancora piú destabilizzanti. Quelle telefonate per cui la prima reazione possibile è mettere quattro cose in una valigia e salire sul primo aereo. Solo che io non potevo salire sul primo aereo, perché per viaggiare devo essere autorizzata, perché anche con l’autorizzazione sono in una fase per cui chi segue le mie richieste per i visti mi consiglia di non viaggiare (purtroppo ci sono periodi, che possono anche essere lunghi, per cui nella fase di transizione tra un tipo di visto a un altro o é fortemente sconsigliato viaggiare o é proprio vietato dalla nazione). E cosí é iniziata l’attesa. Di cosa? Beh innanzitutto di poter sistemare i documenti, perché poi la fortuna sará cieca, ma come si dice la sfiga ha una mira da cecchino e le cose non succedono mai di lunedí, ma ovviamente di un venerdí sera per di piú in un periodo di festività. L’attesa che il telefono torni a suonare con qualche buona notizia e il terrore che invece le notizie siano peggiori.

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Alla fine il telefono é suonato di nuovo e poi ancora e ancora e poco alla volta ha portato qualche speranza ed, infine, anche qualche buona notizia. E infatti anche se nel frattempo avevo tutte le firme necessarie, quel volo (per ora e speriamo per un bel po’ ancora) non ho dovuto piú prenderlo.

Il fatto é che, se anche prima di decidere di partire sai che queste cose possono succedere e in un certo senso lo metti in conto, il dolore, la rabbia e il senso di colpa che si provano in quel momento non sono per nulla leniti, anzi forse accentuati. In tutto ció ho dovuto anche scontrarmi con una me in veste nuova. Di solito nei momenti di crisi (soprattutto quelle degli altri, perché con le mie sono sempre stata un disastro) riesco a mantere la calma e la luciditá, ma per fare questo ho sempre avuto bisogno di avere il polso della situazione. Non mi sono mai paralizzata di fronte agli eventi. Non riesco a stare senza fare nulla neanche nei momenti di relax figuriamoci nelle emergenze. Ma questa volta é successo: mi sono paralizzata.

Tutto quello che avrei voluto fare, che sentivo di dover fare da lontano era impossibile e cosí mi sono fermata ad aspettare che un telefono suonasse. Pe 4 lunghi, infiniti giorni.

E cosí ecco che questa vita da expat ha presentato il conto una nuova sfida da affrontare tirando fuori un aspetto di me che non conoscevo e che, anzi, sta all’opposto di come ho sempre pensato di essere e che mi ha fatto fare il contrario di quello che credevo che avrei fatto.
Ancora oggi, che le giornate hanno ripreso i ritmi consueti, capita che mi fermi e che faccia fatica ad andare avanti.
Ma é solo un’altra sfida da vincere.
Se comunque nel frattempo qualcuno inventasse il teletrasporto gliene sarei molto grata!

Valentina, Texas.

Valentina ha collaborato con Amiche di Fuso da febbraio 2014 a settembre 2015, potete continuare a seguirla sul suo blog Parole Sparse dove racconta le sue avventure in Texas. 

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Amiche di fuso

Amiche di fuso è un progetto editoriale nato per dare voce alle storie di diverse donne, e non solo, alle prese con la vita all'estero. Vengono messi in luce gli aspetti pratici, reali ed emotivi che questa esperienza comporta e nei quali è facile identificarsi. I comuni denominatori sono la curiosità, l'amicizia e l'appoggio reciproco.

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